Il regalo deve essere ben calibrato all’evento e target cliente; solo in questo modo si potrà evitare di buttare denaro e vedere il proprio impegno economico finire nel cestino.
Quando ci si accinge a decidere quale debba essere il gadget idoneo dobbiamo pensare alla manifestazione ma anche a cosa farebbe piacere ricevere al nostro cliente. Spesso vedo aziende piccole e grandi fare del dono aziendale una vera e propria sagra della banalità.
Non esiste un dono universalmente apprezzato ma esiste sempre un oggetto che in un determinato contesto sarà ben considerato.
Vi piacerebbe ricevere da un fornitore che vi viene a far visita una penna personalizzata? Oppure un taccuino? Oppure un calendario? Noi ci occupiamo di gadgettistica aziendale eppure riceviamo ogni anno decine di penne omaggio con il nome dei nostri fornitori, potremmo dar vita ad una vera e propria collezione; non parliamo dei calendari, ne riceviamo di tutti i formati.
Le penne personalizzate sono quindi gadget da evitare? Assolutamente no, sono oggetti indispensabili ma vanno contestualizzati. Regalare una penna di plastica ad un cliente, a cui si fa visita, vuol dire creare al vostro interlocutore il problema di dove conservare il vostro dono, ne ha già il cassetto pieno e per lo più in un’epoca in cui scrivere a mano è sempre più raro.
Quando regalare una penna di plastica personalizzata? Ad esempio quando serva donare un kit completo di scrittura durante un convegno oppure metterle a disposizione nella propria sala meeting oppure nel proprio ufficio.
Siete desiderosi di regalare penne? Potete farlo ma se dovete portarla ad un appuntamento come dono accertatevi che abbia delle caratteristiche che facciano venir voglia al ricevente di portarla con se nella giacca o nella propria borsa business e non di cestinarla.
La stessa cosa vale per tutti gli atri oggetti.
Di recente un nostro cliente che si occupa di promuovere un’area turistica ha ordinati degli zaini richiudibili personalizzati. Lo ho ritenuto un regalo idoneo; non hanno scelto uno zaino economico a caso, hanno selezionato uno zainetto simil trekking perché l’area turistica si presta alle passeggiate in montagna e d’altra parte non trattandosi di una camminata sul K2 ma di una montagna meno impegnativa lo zaino deve poter esser ripiegato dopo l’uso. Questo è un regalo “pensato” perché è attinente all’attività del cliente ed ha le caratteristiche corrette, non è sovradimensionato e neppure sottodimensionato.
Cosa avreste pensato se per una scampagnata in famiglia vi fosse stato regalato uno zaino da scalata o uno zainetto scolastico?
I regali aziendali servono per veicolare il proprio nome e l’attenzione che si presta alla propria clientela.
Il messaggio deve essere: “noi ti pensiamo”.
Per nessun motivo deve passare il concetto che ci siamo sentiti in obbligo di portarti qualcosa ed all’ultimo momento ci siamo fermati a comprare un fiore a caso.
Il gadget aziendale riflette spesso l’impegno che mettiamo nel nostro lavoro, poca importanza ha se si tratta della realtà o meno. Questo è il messaggio che passa, è quindi importante riflettere al regalo che si desidera fare.
Nella lingua italiana il termine regalo ha diversi sinonimi, come ad esempio presente o dono o pensiero. Ed è proprio questo ultimo termine ad essere rilevante: pensiero.
Cercando sulla Treccani il termine “pensiero” troviamo questa definizione: “oggetto che si regala come prova di affetto. Accortezza, attenzione, cortesia, gentilezza”
Un pensiero si ha quando si dona un oggetto avendoci pensato prima di farlo.
Noi in BlueBag Italia collaboriamo tutti i giorni con i nostri cliente per “pensare” ai loro cliente.
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In pochi anni siamo riusciti ad acquisire diversi clienti in tutti i canali distributivi ed in diversi settori di appartenenza.